Colpire al cuore la criminalità cerignolana per spegnere definitivamente ogni tentativo di mantenere in vita un sistema ben collaudato che reinveste danaro da provenienze illecite anche in attività commerciali che possono far girare rapidamente il danaro come fa una moderna lavatrice. E così il lavoro della Direzione Distrettuale Antimafia non si ferma a chiudere il cerchio attorno a bande criminali cerignolane dedite a furti in caveau, oppure di auto e mezzi pesanti, ovvero ad assaltare i furgoni portavalori ma, attraverso attività di controllo finanziario, riesce ad evitare che le attività presumibilmente legate ad un componente della mala locale possano continuare a far circolare danaro. Come nel caso dell’esecuzione del decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Bari a carico di un noto pluripregiudicato della provincia di Foggia, esponente di spicco della locale criminalità organizzata. Le indagini della Direzione Investigativa Antimafia hanno consentito di dimostrare come il destinatario, soggetto socialmente pericoloso in quanto condannato per vari reati contro il patrimonio, abbia investito ingenti proventi derivanti dalle attività criminali, accumulando beni di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati al Fisco. Nel provvedimento eseguito nelle ultime ore è stato sottoposto a sequestro un patrimonio costituito da 6 società formalmente intestate a prestanomi ma riconducibili al pluripregiudicato, per un valore complessivo stimato in 6 milioni di euro. Nell’elenco delle attività figurano una sala slot, un distributore di carburanti con bar e tabacchi, un autonoleggio con auto di pregio e disponibilità finanziarie appoggiate anche su conti esteri. Il soggetto destinatario del decreto era stato già destinatario di un’analoga misura di prevenzione nel 2023 con il sequestro di beni per altri 4 milioni e mezzo di euro.