Relazione semestrale della Dia sulla mafia in Capitanata

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Una radiografia costante, aggiornata, attenta, quella della Direzione investigativa antimafia nel report relativo al secondo semestre del 2022. Gli investigatori hanno aggiornato il contesto mafioso in ambito garganico, i rapporti con la mafia foggiana ed eventuali emersioni di nuovi elementi o gruppi criminali che potrebbero approfittare del vuoto determinato dalle ultime operazioni di polizia con l’arresto dei vertici delle organizzazioni malavitose garganiche per prendere la gestione dei traffici illeciti. In tutto questo San Nicandro Garganico rivestirebbe il ruolo di nuovo punto di riferimento, anche con il supporto di giovani leve della mala locale, anche se sotto l’attento controllo del clan dei Montanari che ha aperto gli orizzonti anche al di fuori del territorio provinciale. Tale analisi sembra essere abbastanza diffusa su tutto il territorio foggiano, partendo proprio dal capoluogo dauno dove resta l’egemonia dei gruppo Sinesi-Francavilla e Moretti-Pellegrino-Lanza e dove le due compagini riescono anche a dialogare tra di loro per la suddivisione del territorio a volte messa in discussione da “errori” di gestione che culminano con omicidi o avvertimenti. Lo sguardo della Direzione Investigativa Antimafia è stato rivolto anche alle altre zone definite calde della Capitanata, in particolar modo su San Severo dove è in atto un cambio dei vertici criminali. Ed è proprio quest’ultimo elemento che preoccupa: la facilità con cui le organizzazioni criminali riescono a sostituire le cosiddette perdite dovute agli arresti con altri militanti che eseguono i compiti rispettando le regole imposte dalla “società foggiana”.

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