Via Appia patrimonio dell’Unesco? Una opportunità per il nostro territorio

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“Il riconoscimento della via Appia da parte dell’UNESCO non è che la riprova dell’importanza che una strada di collegamento millenaria può avere mettendo in rete quei territori che, al tempo dei romani, ottenevano importanti vantaggi per gli scambi commerciali oltre che per la difesa delle loro comunità”. Il Presidente dell’Ordine degli Architetti, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Foggia, Francesco Faccilongo, evidenzia possibili ricadute positive sul territorio di Capitanata interessato dall’attraversamento della via Appia e che di recente ha visto anche diversi scavi che hanno dato conferma di tale presenza in numerosi comuni del foggiano. Troia, Foggia, Castelluccio dei Sauri, Ascoli Satriano, Ordona e Cerignola sono le aree interessate dal passaggio della via Appia, elenco che potrà essere anche esteso.
“La nostra provincia è da sempre un punto di passaggio dal Tirreno verso l’Adriatico, oltre da Nord verso Sud e viceversa, motivo per cui abbiamo tracce molto visibili della via Appia che, come bene Unesco, va al di là delle sia pure importantissime evidenze archeologiche e tiene conto e testimonia la valenza dei tanti beni storico-artistici, architettonici, paesaggistici e naturalistici, immateriali, presenti, quali segni identitari, lungo l’intero tracciato. Saremo a disposizione delle istituzioni locali e nazionali per qualunque iniziativa si voglia intraprendere per tutelare e valorizzare questo patrimonio. Al più presto sarà sottoscritto un protocollo con il Ministero per dare avvio a questo percorso”, conclude Faccilongo.
L’Ordine degli Architetti della provincia di Foggia ha aderito ad una rete (a cui fanno parte i dodici ordini delle province attraversate dalla Via Appia) con la quale, con voce unica, si vuole intervenire per svolgere un ruolo fattivo nella fase che si è aperta, con l’attuazione del piano di gestione presente all’interno del dossier di candidatura, della valorizzazione e della patrimonializzazione dei beni richiamati, degli strumenti informativi sul tracciato e lungo esso, della coniugazione da cercare fra la programmazione riguardante l’Appia e i diversi strumenti urbanistico- territoriali, del turismo, della tutela del paesaggio, della promozione e dei possibili esiti di sviluppo socio-economici dei territori interessati dall’antico tracciato viario, partendo da progetti di restauro e riqualificazione dei tanti beni presenti lungo lo stesso.

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