Una vicenda dalle due facce: la prima quella di medici e infermieri aggrediti per cui la Procura di Foggia avrebbe notificato cinque avvisi di conclusione delle indagini; la seconda quella dell’accertamento di eventuali responsabilità del personale sanitario per la morte della 23enne cerignolano. E dire che l’aggressione del 4 settembre scorso al Policlinico Riuniti di Foggia ha prodotto come effetto quello di un intervento persino del Governo per tutelare di più chi lavora nelle strutture sanitarie, ma quello che bisognerà fare e anche garantire al cittadino servizi adeguati per evitare l’emersione di stato d’animo incontrollabili ed in molti casi, anche se condannabili, possono essere comprensibili. Tornando alle indagini per le aggressioni di un mese fa, l’ipotesi di reato per i parenti di Natascia sono lesioni e minacce. Mentre sono 20 gli avvisi di garanzia al personale sanitario per la morte della giovane donna ricoverata dal 18 giugno scorso al Policlinico Riuniti. Tutto questo mentre si attende l’esito dell’autopsia, esame che potrebbe fornire agli inquirenti delle informazioni importanti per la definizione delle cause del decesso di Natascia.