Indagati dovranno rispondere di corruzione. Nel mirino della finanza anzienda lucerina

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Gli indagati dovranno rispondere, a vario titolo, di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e turbata libertà degli incanti, per fatti commessi fra settembre 2019 e febbraio 2021 tra la provincia di Foggia e quella di Bari. La Guardia di Finanza ha eseguito due provvedimenti restrittivi nei confronti dei lucerini Antonio e Carmelisa di Carlo, padre e figlia, rispettivamente in carcere e ai domiciliari, rappresentanti legali della ‘Fratelli di Carlo’.
Le indagini, partite a seguito di alcune informazioni riguardanti rapporti di presunta corruzione di un dirigente pubblico, avrebbero consentito di disvelare un collaudato meccanismo di ‘addomesticamento’ e ‘manipolazione’ di procedure di gara inerenti a lavori eseguiti a Bari e in diversi comuni dei Monti Dauni, attraverso la disponibilità di alcuni pubblici ufficiali, da cui si rileverebbe un “quadro inquietante di collusione e mercificazioni seriali della funzione pubblica”. Dai dialoghi intercettati ai due arrestati emergerebbe un ruolo di comando e centralità per pilotare anche la formazione di commissioni aggiudicatrici indicando persino le ditte che dovevano partecipare. Tra I provvedimenti del giudice risulta anche l’interdizione dai pubblici uffici di 6 persone tra cui un dirigente della Regione Puglia ed un dirigente di un comune del subappennino dauno. Secondo gli inquirenti in poco tempo sarebbero emerse numerose attività illecite, tanto da spingere il corruttore a segnare il danaro dato come tangente per ottenere i benefici richiesti

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