Sab. Ott 12th, 2024

Antonio Milo al Teatro del Fuoco di Foggia

Lo abbiamo apprezzato in fiction di successo come il Commissario Ricciardi, l’Amica Geniale, oppure Resta con me. Antonio Milo è uno degli attori più apprezzati nel panorama italiano che si prepara ad animare il sabato sera foggiano con la commedia, scritta da Maurizio de Giovanni, “Mettici la mano” con musiche di Marco Zurzolo, nell’ambito del cartellone di appuntamenti del Teatro del Fuoco organizzato dall’associazione culturale Musica & Sorrisi. “Vi aspetto il 2 marzo in teatro per trascorrere insieme una serata dove divertirci ed emozionarci insieme” ha voluto sottolineare Antonio Milo nel messaggio indirizzato al pubblico foggiano che, ancora una volta, ha dimostrato grande attenzione per il teatro di qualità. Sul palco Antonio Milo nella parte del Brigadiere Maionem, Adriano Falivene in quella di Bambinella ed Elisabetta Mirra sarà Melina.E dalla commedia alla musica con l’attesa per le date foggiane di Ron, il 15 e 16 marzo. Botteghini aperti il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 17.00 alle 20.00.

Mettici la mano: Una tarda mattinata di sole viene squarciata dalle sirene: arrivano gli aerei alleati e il pericolo di un nuovo e devastante bombardamento. La scena è uno scantinato che fa da rifugio improvvisato. In un angolo del locale una Statua della Madonna Immacolata, miracolosamente scampata alla distruzione di una chiesa. È qui che si ritrova una strana compagnia, riunita dalla necessità di riparo: Bambinella, un femminiello che sopravvive esercitando la prostituzione e che conosce tutto di tutti, e il Brigadiere Raffaele Maione, che ha appena arrestato Melina, una ventenne che ha appena sgozzato nel sonno il Marchese di Roccafusca, di cui la ragazza era la cameriera. Mentre fuori la porta le voci della gente si trasformano in un pauroso silenzio e poi nel progressivo avvicinarsi del fragore delle bombe, il dialogo tra i tre occupanti del rifugio si fa sempre più profondo e serrato, con una serie di riflessioni sulla vita, la morte, la giustizia, la fede, ma anche la fame e l’arroganza del potere. Mentre apprendiamo cosa sia realmente accaduto nel palazzo di Roccafusca e perché, Bambinella si trasformerà in un avvocato difensore e Maione nell’accusa di un processo che vedrà nella statua di gesso un giudice silenzioso ma accorato.

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