Una vittoria, 2 pareggi ed una sconfitta, questo il ruolino di marcia del Cerignola targato Maiuri, ruolino sicuramente non esaltante ma che al tempo stesso non è neanche deficitario, tenuto ovviamente sempre conto del fatto della massiccia quanto imponente trasformazione avvenuta nell’organico angioino, che ha visto un radicale cambiamento del roster cominciando proprio dal cambio di guida tecnica. Nonostante l’imponente trasformazione ad oggi su 4 match ufficiali, in terra ofantina sono giunti tre risultati utili su 4, tenendo sempre conto che contro il Verona, il club scaligero ha avuto ragione dell’Audace solo con la lotteria dei calci di rigore. Dunque il primo mini scorcio di stagione da senza dubbio ragione al D.S. Di Toro, chiaramente però in casa Audace, è giunto anche il tempo di ingranare la marcia, visto che la sola ed unica vittoria ottenuta contro l’Avellino nell’esordio stagionale in Coppa Italia, è datata 10 agosto quindi risalente a quasi un mese fa. Per far questo il Maiuri si affida senza dubbio alle doti balistiche di Cuppone, l’attaccante salentino può essere considerato come il vero acquisto, essendo mancato quasi tutta la passata stagione per via dell’infortunio patito al crociato del ginocchio. Ovviamente per il neo allenatore, c’è da capire chi affiancare a Cuppone,se Emmausso con la sua velocità, la versatilità di Faggioli, l’esuberanza di Dabizas, la fisicità di Diego Gambale, ultima tappa a Pineto e un curriculum da 140 partite, 24 gol e 10 assist. Tale roster consente a mister Maiuri, di a formula a due punte, andando avanti sulla via maestra del 3-5-2, o varare un 3-4-2-1 con Faggioli o Ruggiero, in attesa del rientro di Paolucci, con Emmausso a sostegno della punta centrale. L’opzione più offensiva sarebbe invece in un 3-4-1-2 con Emmausso alle spalle del tandem Gambale-Cuppone, formula che avrebbe però bisogno di equilibri ben distribuiti tra difesa e centrocampo. L’attesa ora è per le prime marcature non realizzate da Cuppone, il che significherebbe che il reparto offensivo degli ofantini, è vivo e voglio di far bene.

