Operazione “Transumanza”. Fondi UE nel mirino della mafia foggiana

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Le indagini, durate quasi 3 anni, hanno interessato aziende in numerose regioni italiane con 75 soggetti coinvolti, enti compresi. Sono 25 le misure cautelari eseguite dalla Guardia di Finanza con il Gruppo Investigativo Pef di L’Aquila con il nucleo speciale repressione frodi comunitarie e che hanno visto il coinvolgimento di affiliati alle organizzazioni criminali del Gargano, che operavano per determinare indebite richieste di contributi per il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia nel settore della Politica Agricola Comune. L’operazione denominata “Transumanza” ha permesso, quindi, di scoprire truffe ai danni dell’Unione Europea, con fondi pubblici intascati per pascoli inesistenti. Durante tutto il periodo investigativo gli inquirenti hanno intercettato 100 mila conversazioni, verificato oltre 270 conti correnti e effettuando 8mila interrogazioni alle banche. Per truffare Bruxelles, l’associazione per delinquere, operativa dal 2014, di cui farebbero parte 13 persone, avrebbe simulato il possesso dei requisiti necessari per ottenere la disponibilità di terreni e di corrispondenti titoli Pac rilasciati gratuitamente dalla Riserva Nazionale dei Titoli ai nuovi giovani imprenditori agricoli. 5 mini di euro le frodi accertate dai finanzieri a 24 imprese agricole e 38 soggetti che avrebbero messo in moto un sistema di autoriciclaggio quale reimpiego dei proventi illeciti. A riguardo gli investigatori ipotizzano la presenza della mafia foggiana sulle attività scoperte.

Foto: repertorio

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