Dom. Nov 16th, 2025

Rilanciare il centro storico, tra stato di abbandono e ordinanza su “malamovida”

Non ci vuole molto per comprendere che il centro storico di Foggia ha la necessità di un piano di recupero architettonico, tra arredo urbano, gazebo tavoli e sedie coordinati nelle varie piazze e vie, un presidio delle forze dell’ordine con il divieto assoluto di transito e sosta per auto, moto e monopattini elettrici. A cui aggiungere una programmazione culturale e di eventi che elevi il target del centro storico, stimolando la riapertura di ristoranti e attività che possano essere anche punto di riferimento turistico. Praticamente manca tutto, cose che però si possono realizzare senza particolari affanni economici ma con un piano dettagliato anche nei tempi. A questa situazione di visibile abbandono si è inserita l’ordinanza della Sindaca di Foggia che alla sua prima “uscita” fu oggetto di pesanti critiche. Dopo una rivisitazione del provvedimento pare che i rapporti siano meno incrinati con i gestori dei locali che soffrono, comunque, per le imposizioni del sabato sera, l’unico giorno in cui le attività incassano. Infatti, dalle ore 22 del sabato sera non si possono vendere bevande alcoliche e analcoliche in contenitori di vetro o lattine nella zona centrale di Foggia, mentre trenta minuti oltre la mezzanotte è vietata la vendita di bevande alcoliche da asporto. Quindi, da venti giorni è in vigore l’ordinanza sulla cosiddetta malamovida, che ha prodotto schiamazzi notturni e problematiche diverse, tra cui disseminazione di bottiglie in vetro e plastica. Le strade interessate vanno da corso Cairoli, via Duomo, Piazza Mercato fino a Piazza Cesare Battisti. Si vedono i primi risultati, ma per far rispettare l’ordinanza è necessaria una presenza costante e ben distribuita di polizia locale e altre forze dell’ordine. Tra i divieti anche quello di fare intrattenimento musicale ed emissioni sonore dalla mezzanotte. In buona sostanza i frequentatori del centro di Foggia si sentono un po’ come tante Cenerentola, con la speranza che prima o poi si presenti un Principe Azzurro per rianimarla svegliandola da questo incubo.

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