La cronaca. Gara vivace sin dai primi minuti con i padroni di casa che cercano di affondare con i laterali ma il Foggia ci mette molto agonisto e forza fisica. Il primo squillo è della Juve Stabia al 6′ con Piscopo, conclusione da buona posizione in aria di rigore ma debole e centrale di facile presa per Nobile. 9′ Vezzoni si distande sulla sinista e mette in mezzo un buon pallone che Embalo non riesce ad indirizzare a rete. 17′ Punione dalla sinistra dell’attacco stabiese, palla lunga sulla parte opposta dove spunta un giocatore delal Juve Stabia che tocca di testa verso la porta dove c’è Nobile pronto a bloccare il pallone. 41′ Affondo di Tonin sulla sinistra, pericolosa palla messa in mezzo all’aria di rigore, ma la difesa stabiese allontana. 42′ Colpo di testa di Buglio da posizione centrale, palla di poco alta.
Secondo tempo che si apre con un clima infuocata ed un rigore reclamato al 51′ per un presunto fallo di mano in area rossonero su tentativo di girata a rete di un calciatore della Juve Stabia. 53′ Conclusione telefonata di Embalo, para senza problemi Thiam. I padroni di casa alzano i giri del motore e mettono pressione alla difesa rossonera. 71′ Contropiede del Foggia, Schenetti si infila in area di rigore ma temporeggia in fase di tiro consentendo ad un avversario di intervenire evitando la conslusione a rete. 76′ Tonin si divora la rete del vantaggio tutto solo davanti a Thiam che intercetta con una mano il pallone diretto in porta. 80′ Traversone dalla sinistra e Candellone tocca sotto porta ma la sua deviazione finisce di pochissimo fuori. 82′ Azione fotocopia con Candellone che sbaglia il tocco sotto porta spedendo il pallone a lato. 86′ L’ex Gerbo dalla distanza trova la sua conclusione la risposta di Nobile che mette in angolo. Si chiude con il risultato di parità con il Foggia bravo a difendersi meno bravo ad impostare manovre convincenti. Un punto che muove la classifica e fa morale.
Il commento.
Al Menti di Castellammare di Stabia va in scena la sfida tra i primi della classe, vera sorpresa di queste prime tredici giornate, e il Foggia alla ricerca della identità perduta nell’ultimo mese con la formazione di Cudini che ha raccolto la miseria di due punti nelle ultime quattro gare di campionato oltre ad aver abbandonato la Coppa Italia in settimana. E’ tornato il Foggia operaio, calato nella categoria, che rinuncia a giocare pur di chiudere tutti i varchi alla Juve Stabia capolista che nei primi quarantacinque minuti della contesa fa fatica a costruire gioco e occasioni da gol. Un primo tempo avaro di occasioni con i padroni di casa sorpresi dallo schieramento di Cudini che si affida al 3-5-2 così da completare la collezione di moduli provati nel corso di questa stagione. Rossoneri troppo passivi e bassi con gli attaccanti lontani dall’area di rigore, fasce poco sfruttate con Garattoni che continua ad essere la brutta copia del calciatore abituati ad ammirare sul rettangolo di gioco e centrocampo che dovrebbe godere della superiorità numerica ma che soffre l’aggressività degli avversari sempre in vantaggio sulla sfera. Vespe stabiesi che nella prima frazione di gioco sono sembrate alla portata dei rossoneri che non hanno mai sfruttato la fase offensiva. Ripresa con diverse novità di formazione tra i satanelli che perdono Di Noia e Odjer per problemi fisici e Vacca che dopo pochi minuti deve alzare bandiera bianca per un problema al polpaccio. Rossi, Salines e Schenetti per mantenere inalterati gli equilibri di una formazione destinata a soffrire per il resto del match. Ma la ripresa offre un Foggia più deciso e che per ben due volte sfiora il gol del vantaggio con Schenetti e Tonin al termine di due azioni ben confezionate dai rossoneri che mostrano però poca concretezza sotto porta. Ha tenuto bene la difesa del Foggia con Riccardi sempre attento e Carillo a cui si possono imputare appena un paio di sbavature nella parte finale del match. A centrocampo note di merito per Vezzoni e Rossi mentre in avanti tante recriminazioni per un reparto che soffre l’assenza di un vero uomo di area di rigore con il quale probabilmente, in maniera cinica e opportunista, il Foggia avrebbe anche potuto portare via dalla Campania l’intera posta in palio. Un punto tutto sommato meritato per i satanelli che riprendono a fare punti sul campo della prima della classe, che non ha impressionato più di tanto al cospetto di un Foggia arcigno, e che sono attesi da due gare consecutive interne con Messina e Latina da sfruttare al massimo per risalire la china della classifica.